Arteterapia e Art Counseling

L’arte come strumento di agevolazione del cambiamento

(di P. Plocco e V. Aucone)

Il lavoro di Sigmund Freud per quanto riguarda l’importanza dell’inconscio attraverso l’esplorazione dei sogni e di Gustav Jung attraverso la sua analisi degli archetipi, gettano le basi per la nascita dell’arte‐terapia. E’ proprio Jung, infatti, ad affermare che le arti espressive rappresentano una via importante per arrivare alle immagini e ai sentimenti del mondo interno.

L’artista è, in ogni tempo, lo strumento rivelatore dello spirito della propria epoca; ciò significa che solo in parte la sua opera riflette la sua psicologia individuale; consciamente o inconsciamente l’artista dà forma ai caratteri e ai valori tipici del suo tempo e resta, a sua volta, condizionato e formato da questi. Analogamente i colori possiedono significati psicologici ma al contempo i significati sono influenzati dall’area geografica in cui si sviluppa una determinata cultura: ad esempio il vissuto del giallo e dei colori solari che hanno le popolazioni europee differisce sensibilmente dal vissuto che hanno degli stessi i popoli del deserto e le popolazioni dell’Africa tropicale. I colori possiedono anche un valore simbolico rispetto alle istituzioni che rappresentano; ad esempio la porpora per i romani ed il blu di Cina per i cinesi, costituiscono i colori per eccellenza che simboleggiavano l’età imperiale.

 

Tale constatazione assume un valore fondamentale in un’epoca di globalizzazione come la nostra, che tende ad omologare percezioni, sentimenti e identità, negando le differenze specifiche delle varie culture. Anche l’arte risente di questa condizione, dato che viene sempre più influenzata dai meccanismi di mercificazione e consumo. La sfida dell’arte terapia è proprio rappresentata dal fatto che essa si pone come una forma di cura che tenta di essere consapevole di tali meccanismi per cercare di sganciarsene, mirando alla valorizzazione dell’individualità e delle differenze pur tenendo conto del contestosocio‐culturale di appartenenza. Uno dei principali pensatori della nostra epoca, che ha sempre puntualizzato la valenza etnologica della “cura”, è lo psico‐analista egiziano TobieNathan.  Dice Nathan che il cambiamento e la modificazione interiore della persona sono possibili “solo all’interno della sua lingua, in compagnia dei suoi referenti e delle sue divinità”.  Gli psichiatri Emil Kraepelin e Eugen Bleuler, nel 1912 e nel 1918 consigliano di tenere conto dei disegni dei pazienti psichiatrici nel fare una diagnosi. A seguire, Hans Prinzhorn, agli inizi degli anni ‘70, invita ad usare le espressioni artistiche nei processi di cura e Max Stern usa la pittura libera durante le sedute psicoanalitiche di adulti nevrotici. E’ comunque negli ultimi trenta anni che l’arte‐terapia assume una posizione che le permette di esplicarsi con un ampio raggio d’azione. L’assunto di partenza è che ogni persona possiede la sua creatività, ma questo, parafrasando J Hillman, “non significa la capacità di dipingere o scrivere come un grande artista, ma è un impulso umano fondamentale quali nutrirsi e competere, come affermava Jung…non siamo tenuti ad essere artisti, ma possiamo cambiare il modello, la fantasia a cui ci ispiriamo, in modo da non essere costretti a immaginarci opachi e sobri e razionali e ipercritici; scegliere un modello, una fantasia, che dia spazio al puer”. Hillman focalizza l’attenzione sull’immaginale. La psiche cioè esiste proprio perché produce immagini e l’arte terapia è un tipo di intervento che predilige l’immaginazione attiva e crede che solo attraverso di essa si possa produrre un cambiamento. L’arte‐terapia coniuga il linguaggio artistico con il linguaggio psicologico. L’arteterapeuta entra da una parte in comunicazione con il soggetto e i suoi disagi e dall’altra con la sua opera, chiamata “oggetto mediatore”. Il suo approccio gli permette di superare l’intellettualizzazione delle procedure relazionali attraverso la parola, enfatizzando la messa in forma e la significazione dei sentimenti e delle emozioni. Permette l’agito emozionale, orientandolo nella sua motivazione e interpretandolo nella sua espressione. Tale disciplina compie un’operazione totalizzante sulla e con la persona: rievoca il passato attualizzandolo nel “qui ed ora”, facilita l’espressione dei bisogni e dei desideri e promuove il cambiamento personale delineando nuove prospettive future. Attualmente l’arte‐terapia è utilizzata soprattutto in quattro tipi d’intervento:  1. Intervento educativo; educa all’arte con il fine di agevolare un percorso di conoscenza personale. 2. Intervento di counseling; facilita la presa di coscienza e di responsabilità. 3. Intervento riabilitativo; riattiva e potenzia settori deficitari. 4. Intervento psicoterapeutico; interpreta la produzione artistica e definisce una tappa nel percorso di cambiamento.  Le forme d’arte cui l’arte terapia fa riferimento sono:  ‐ La danza terapia, attraverso la quale la persona acquisisce una maggiore consapevolezza e padronanza di sé utilizzando il movimento per promuovere l’integrazione psichica e la conoscenza del proprio corpo. ‐ La disegno terapia (pittura, collage, disegno, creta, ecc) che rappresenta una modalità con cui il cliente esprime la sua vita interiore attraverso le immagini procedendo verso l’autoconoscenza; essa richiede cinque capacità basilari: 1) La percezione dei contorni; 2) La percezione degli spazi; 3) La percezione dei rapporti; 4) La percezione delle luci e delle ombre; 5) La percezione del tutto o gestalt. ‐ La teatro terapia, che lavora sull’immaginazione dell’attore e sulla scoperta delle emozioni che vengono richiamate in superficie al fine di rappresentare il personaggio; ‐ La musico terapia, che migliora la capacità di relazione e comunicazione dell’individuo utilizzando i suoni del corpo, dell’ambiente e di strumenti musicali veri e propri.  Negli ultimi anni si è sviluppato accanto all’arte terapia l’artcounseling/ couseling espressivo che presenta delle peculiari caratteristiche sia rispetto all’ arte terapia che alla normale attività di counseling. Il couseling è un’attività professionale di supporto, con riferimento alle difficoltà emotive e relazionali, che non comportano una ristrutturazione profonda della personalità. Lo scopo del counseling è quello di offrire alla persona in bisogno l’opportunità di esplorare, scoprire e rendere chiari gli obiettivi e i risultati che essa intende raggiungere, aumentando il suo livello di consapevolezza e aiutandola a fare un migliore uso delle risorse personali, per raggiungere un grado maggiore di benessere. Il counseling, che può essere individuale o di gruppo, si avvale fondamentalmente di tecniche verbali di colloquio. Nello specifico l’Art Counseling integra alle tecniche di colloquio l’utilizzo di tecniche a mediazione artistica tipiche delle arti terapie, dalle quali si differenzia comunque per un uso più marcato della comunicazione verbale. L’ArtCounselor, attraverso specifici strumenti comunicativi e relazionali, riesce, in tempi brevi, a fornire un sostegno concreto nella gestione e risoluzione delle situazioni problematiche della vita delle persone. Uno studio di Art Counseling lascia libero spazio alla creatività, al gioco ed alla fantasia. Anche il setting è molto diverso: la stanza è luminosa e colorata e fornita di fogli di carta di ogni tipo e dimensione, di cartoncini colorati, di matite, pennarelli, gessi, pani di creta, plastilina, stoffe, gomitoli di lana, forbici, schoch, colla e oggetti di vario tipo, nonché materiali che provengono dalla natura che possono essere utilizzati attraverso il disegno, la pittura, la scrittura creativa, il collage, per comunicare le emozioni emergenti nel “qui ed ora” del cliente. L’art counselor, inoltre, può utilizzare l’azione, la danza, i movimenti, la musica che facilitano la possibilità della messa in atto simbolica delle espressioni personali.  Qui di seguito, solo alcuni tra gli esempi di mezzi espressivi che possono essere praticati nell’art counseling. Il disegno che può essere realizzato con varie tecniche. I pennarelli ad esempio, sono semplici da usare e quindi rassicuranti mentre i colori a cera, i gessi e le tempere favoriscono un contatto più intimo. Il collage può agevolare l’espressività ed essere di rinforzo all’autostima. Se vengono utilizzati i tessuti questi ancora di più della carta favoriscono il contatto con il proprio sé grazie alla stimolazione del tatto. La fotografia ha una particolare capacità evocativa, si possono usare foto scattate dal cliente, foto di famiglia, di amici, ecc. L’argilla la cui lavorazione permette di sperimentare direttamente l’evoluzione di un cambiamento, focalizzando l’attenzione più sul processo che sul prodotto finito. Il contatto fisico con tale materiale favorisce il rilascio di tensioni corporee e l’espressione di sentimenti difficili quali la rabbia, l’aggressività, l’invidia. Per apprendere la professione di Art‐Counselor è necessario acquisire una specifica preparazione personale attraverso un percorso di formazione qualificato, di studio e di pratica. Lo studio è utile per apprendere le nozioni teoriche, dare origine alle idee e sviluppare una propria coscienza critica. La pratica serve a sviluppare una migliore comprensione di se stessi e ad acquisire abilità per occuparsi del miglioramento di altre persone. CIPA  Scuola di Counseling Integrato per la Professione dAiuto offre la possibilità di approfondire le tematiche relative all’art‐counseling/counseling espressivo attraverso la proposta di stage e percorsi espressivi di consapevolezza personale sul modello gestaltico. Nello specifico: I sensi: esperienze di percezione sensoriale per comprendere il nostro “essere” attraverso il nostro “sentire” Favole, miti e metafore: le immagini creative dei nostri paesaggi interiori Respiro corpo ed emozioni: un esercizio di consapevolezza per imparare a riconoscere le nostre sensazioni fisiche e a collegarle al vissuto emozionale Il sogno: capire il linguaggio dei sogni per entrare in contatto con le nostre aspirazioni più segrete Maschile e femminile: identità e differenza nella scelta amorosa Dietro la maschera: rappresentazione di sé ed espressione dell’ombra Artcounseling, danza e movimento: danzare le emozioni con i colori e il corpo Arti marziali : giochi di spada e consapevolezza di sé I formatori e docenti della scuola CIPA provengono da una formazione integrata e, nei loro interventi, utilizzano anche tecniche espressive per l’agevolazione del cambiamento personale. Il counseling espressivo infatti, oltre ai settori tradizionali della prevenzione e dell’educazione socio‐sanitaria, trova attuazione anche nella formazione, nella scuola e in azienda. Proprio nell’ambito delle aziende è sempre più richiesta una figura come quella del counselor, che sappia coniugare le tecniche relazionali di ascolto e di risposta con le capacità espressive e creative, per offrire momenti di orientamento, agevolare la comunicazione e facilitare la soluzione di problemi all’interno dei gruppi.  

 

Paola Plocco, Art Counselor e docente Cipa

Vincenzo Aucone, Counselor e docente Cipa